LUCA
Può capitarvi di incontrarlo tra le corsie di un supermercato, dietro lo scaffale di un punto vendita oppure in fila alla cassa alle prese con un bambino. È incredibilmente simpatico ed è persino in grado di curare le persone.
Ma chi è Luca?
Luca è uno dei 22 fantastici personaggi di Spettacoli alla Frutta, l’innovativo e divertente progetto di comunicazione che ha messo insieme 22 eccellenze ortofrutticole italiane, dando loro un volto, un abito di scena, una specifica personalità.
Luca è il nome scelto per il finocchio Dolce Lucano, simpatico nelle sue forme e ricchissimo di proprietà benefiche. Si aggira in punto vendita per raccontare di se, per dispensare allegria e per trasferire ai consumatori tutto il meglio del finocchio Dolce Lucano.
Cos’è Spettacoli alla Frutta ?
È ortofrutta che regala spettacolo!
È il racconto che porta in scena bontà, bellezza, gusto, tradizione e qualità della frutta e della verdura. Un progetto nato per promuoverne il consumo in modo coinvolgente e divertente.
Uno show in punto vendita, attraverso il quale i prodotti incontrano le persone, si fanno conoscere e apprezzare, spettacolarizzando l’esperienza che diventa così più consapevole, piacevole e memorabile.
Treviso, Cuneo, Alessandria, Firenze, Prato, Bari, Bologna, Salerno, Napoli, Perugia, Terni, Roma, Milano.
Luca ama l’Italia – e l’Italia ama Luca! – e si aggira senza sosta in lungo ed in largo per la penisola. Dopotutto è un maratoneta: non a caso il suo nome nell’antica Grecia era proprio “Marathon”, come il leggendario luogo che fu teatro dello scontro tra Ateniesi e Persiani nel 490 a.C.
Perché l’ortofrutta ha bisogno di avvicinarsi al consumatore, di stimolare la sua curiosità, di trasformarla in coinvolgimento.
Perché l’ortofrutta necessita di aggregazione, di una comunione di intenti e persino di strumenti che contribuiscano a stimolarne i consumi nell’interesse di tutta la filiera.
Perché l’ortofrutta ha bisogno di raccontarsi, di mostrarsi e di stupire, per essere protagonista in tavola, ma anche in punto vendita.
Perché l’ortofrutta deve parlare di qualità, tipicità, territorio e metodo, anziché di prezzo e promozioni, per iniziare così a cambiare prospettiva, a darsi il tono ed il ruolo che le spettano.